Farmacopólis é uma grande cidade em que tudo gira em torno da Saúde[1].
Este é o título do livro dos italianos Giampiero Beltotto e Giancarlo Giojelli: Farmacopoli – non ti guariremo ma ti cureremo il più a lungo possibile[2].
O subtítulo do livro já indica o seu conteúdo: não vamos curar você, mas vamos cuidar de você o maior tempo possível.
Trata-se de uma ácida crítica ao mercado farmacêutico e à influência econômica na área da Saúde. Os autores alegam que existe até a infiltração da máfia italiana na área da Saúde, inclusive a Ndrangueta.
Destacam que são cinco são os modelos de médicos: os bravos (competentes); os políticos; os médicos de base (os reis do dinheiro); os delinquentes e; os espertos[3].
Os autores tratam, obviamente, de um mercado dominado pela Big Pharma[4], que representa as grandes indústrias farmacêuticas e que domina as vendas mundiais em uma área que gera um crescimento de 10% ao ano, aproximadamente[5].
O livro também analisa a influência do mercado farmacêutico nos profissionais médicos, estimando-se que 78% dos médicos recebam amostras grátis de medicamentos, 83% de presentes de vários tipos, 35% de reembolso de taxas de congresso, 18% de remuneração por consultoria e 16% de compensação por relatórios de conferência[6].
É claro que o uso indiscriminado de fármacos também causa danos à Saúde das pessoas. Por isso que a Farmacopólis também possui um grande cemitério. Com efeito, neste universo, é inegável que existe um alto número de erros médicos, de análises equivocadas e de prescrições inadequadas. Na Itália, por exemplo, a comissão técnica de erro em Medicina indica que é considerável o número de mortos por acompanhamentos médicos incorretos[7].
Como se observa, Farmacopólis traz importantes esclarecimentos e faz indagações necessárias para quem estuda e se preocupa com o Direito à Saúde.
Notas e Referências
[1] "Farmacopoli è una città che conosce le malizie e le seduzione dell'Oriente. E como in tutte le città tra botteghe e supermercati ha un quartiere deuptato agli affari alle trattative, alla contrattazione. Un mercato che somiglia tanto a quei favolosi bazar orientali dove tutto si può trovare e tutte si può comprare. Dove trattare è un arte e un piacere e dove si affollano strani personaggi, dall'astuto mercante all'ingenuo acquirente, dal turista travolto dalla smania dello shopping compulsivo allo sbandato in cerca di qualche borsetta da saccheggiare, dalla signora perbene al taccheggiatore che ruba dagli scaffali. Qui le tipologie sono proprio simili: lo shopping compulsivo domina l'acquirente di farmaci di tutti i tipi, di quello che si riempie l'armadietto di medicinali che scadranno ma non si sa mai; il mercante che deve piazzare la merce e invoglia il venditore al dettaglio con offerte più o meno lecite, più o meno oneste, più ou meno sincere; il dettagliante che per tirare avanti o per procurarsi una vacanza o un nuovo modello di telefonino chiude un occhio sulla qualità del prodotto o sulla sua reale efficacia (stiamo parlando di medicine, non dimentichiamolo!). Poi ci sono i lestofanti che allungano le mani nella capace borsa della Sanità pubblica e invitano i dettaglianti medici di base a prescrivere esami e controlli inutili. E ovviiamente ci sono le persone oneste e perbene che comprano e vendono merce buona a un prezzo onesto. In fondo se siamo ancora vivi lo dobbiamo anche a loro, non dimentichamocelo. Nel suk c'è di tutto. Anche cose belle e oneste.
Ma il suk, anche questo non va dimenticato, è soprattutto um mercato. E il mercato è commercio e il commercio ha un'anima che si chiama pubblicità. E qui siamo sempre nel suk. L'Annonaria, la polizia che si occupa del commercio, ha avuto molto da lavorare per controllare prezzi, etichette e sistemi per piazzere la merce e indurre l'acquirente all'acquisto e il sistema sanitario al rimborso di farmaci che arrivano da tutto il mondo, prodotti dai colossi farmaceutici internazionali. I quali hanno i loro sistemi per promuovere la merce da sistemare sui banconi del mercato." In: BELTOTTO, Giampiero. GIOJELLI, Giancarlo. Farmacopoli. Non ti guariremo ma ti cureremo il più a lungo possibile. Milano: Edizione Piemme Spa, 2008, p. 65/66.
[2] BELTOTTO, Giampiero. GIOJELLI, Giancarlo. Farmacopoli. Non ti guariremo ma ti cureremo il più a lungo possibile. Milano: Edizione Piemme Spa, 2008.
[3] "1. I bravi. Sono tanti, sono affidabili, sono competenti. Generalmente, tendono a contare sempre di meno nella geopolitica sanitaria. 2. I medici politici. Categoria in aumento. Hanno capito chi tiene i cordoni del potere e della borsa e sono capaci di 'fare corte'. Entrano sempre di più negli organismi di categoria e sempre di meno in sala operatoria. Per fortuna del pazienti. Sanno tutto di concorsi e di appalti. 3. I medici di base. Sono i veri re di denari. Non vanno più dai pazienti, intascano serenamente i soldi che derivano dallo scrivere ricette, dall'ordinare costose analisi e dal non recarsi più a casa a visitare gli ammalati, che tanto ci pensa il pronto soccorso. 4. I delinquenti. Non moltissimi, ma pericolosissimi. Non si lavano la mani prima degli interventi, non sono capaci di tenere la mascherina su tutta la faccia mentre tagliano una pancia e generalmente hanno in tasca un sacco di avvisi di garanzia. L'Ordine dei medici ha imparato a disinteressarsi di loro, menre loro continuano a interessarsi di noi. 5. Gli stregoni. Sono quelli che continuamente si aggiornano. Che sanno tutto delle diete e delle pratiche tibetane. Girano in Porsche, insieme con gli specialisti, categoria trasversale alle cinque principali, accomunati dall'assoluta avversione all'obbligo fiscale. Confondono diete e stimolanti, mandragola e soffio orientale, ma generalmente di loro i pazienti parlano benissimo. Salvo poi andare tra le braccia del bravo che trovano al Servizio Sanitario Nazionale quando i loro casi diventano seri." In: BELTOTTO, Giampiero. GIOJELLI, Giancarlo. Farmacopoli. Non ti guariremo ma ti cureremo il più a lungo possibile. Milano: Edizione Piemme Spa, 2008, p. 16.
[4] "Big Pharma ora punta sulle vendite nei Paesi definiti "pharmering", cioè che si stanno "farmaceuticizzando", per usare un neologismo brutto ma che rende l'idea. Sono sette: Cina, Brasile, Messico, Corea del Sud, India, Turchia e Russia. Qui, secondo quanto ha dichiarato un medico indiano all'associazione Consumers International, chi prescrivere mille confezioni di un farmaco riceve un cellulare, cinquemila danno diritto a un condizionatore, diecimila a uno scooter." In: BELTOTTO, Giampiero. GIOJELLI, Giancarlo. Farmacopoli. Non ti guariremo ma ti cureremo il più a lungo possibile. Milano: Edizione Piemme Spa, 2008, p. 68.
[5] BELTOTTO, Giampiero. GIOJELLI, Giancarlo. Farmacopoli. Non ti guariremo ma ti cureremo il più a lungo possibile. Milano: Edizione Piemme Spa, 2008, p. 67.
[6] "Si calcola che il 78% dei medici ricevano campioni gratuiti di medicinali, l'83% regali di varia natura, il 35% rimborsi spese per congressi, il 18% compensi per consulenze, il 16% compensi per relazioni ai congressi." (BELTOTTO, Giampiero. GIOJELLI, Giancarlo. Farmacopoli. Non ti guariremo ma ti cureremo il più a lungo possibile. Milano: Edizione Piemme Spa, 2008, p. 67/68).
[7] BELTOTTO, Giampiero. GIOJELLI, Giancarlo. Farmacopoli. Non ti guariremo ma ti cureremo il più a lungo possibile. Milano: Edizione Piemme Spa, 2008, p. 95.
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